Un accordo atteso da anni, una svolta vera per migliaia di lavoratori e lavoratrici che hanno dato vito concretamente al legame tra Italia e Albania. 

Con questi presupposti si è svolto, presso la sala Conti della Cgil di Perugia, il convegno “Accordo di sicurezza sociale bilaterale Italia-Albania: opportunità e prospettive”, promosso da Cgil Umbria, Fillea Cgil Umbria e Inca Cgil Umbria.

La Convenzione firmata tra i due Paesi e ratificata dal Senato italiano lo scorso 5 marzo è stata al centro dei lavori: questa nuova e importante tappa significa l’apertura di nuove tutele previdenziali per le migliaia di lavoratrici e lavoratori albanesi impiegati in Italia e per i cittadini italiani residenti o attivi in Albania. Solo qua in Umbria si tratta di ben diecimila persone.

Il convegno si è aperto con l’intervento di Dragos Harabagiu, della segreteria di Fillea Cgil Umbria.

Roberto Panico, coordinatore regionale di Inca Cgil Umbria (nella foto), ha illustrato gli elementi centrali della Convenzione con un focus particolare sul parte in cui: 

“Parliamo di diritti fondamentali che, grazie a questo accordo, trovano finalmente un riconoscimento formale e scritto(…)"

Ezio Cigna, responsabile delle politiche previdenziali della Cgil nazionale, ha chiesto di accelerare i tempi per l’attuazione dell’accordo, mentre le conclusioni sono state affidate a Maria Rita Paggio, segretaria generale della Cgil Umbria:

“La sicurezza sociale è parte integrante della cittadinanza. Questo accordo rappresenta un passo importante nel segno della tutela dei diritti e della giustizia sociale. In questo senso, i referendum dell’8 e 9 giugno rappresentano un’occasione fondamentale per rilanciare con forza una visione di società e di futuro capace di includere e di costruire una nuova solidarietà”. 

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Roberto Panico ITA ALB